L'Armadio.Die Schande
di | von: Flora Sarrubbo
mit | con: Dietmar Gamper, Brigitte Knapp, Diletta La Rosa, Stefan Marcello, Johanna Porcheddu, Paolo Tosin
regia | Regie: Flora Sarrubbo
Ausstattung | scene e costumi: Christina Khuen
light design: Lucas Da Tos
sound design: Joe Chiericati
L'Armadio . Die Schande porta in scena un caleidoscopio di personaggi e vicende che ruotano attorno al lager di via Resia a Bolzano. Con personaggi realmente esistiti e figure simbolo finzionali, il pezzo si muove tra i fatti storici e la loro rielaborazione successiva, tra grande Storia e storie personali, tra occultamento della memoria e ricostruzione del passato. I piani della narrazione convergono tutti verso l'anno 2000, al processo a Mischa Seifert, il cosiddetto "Boia di Bolzano";
Uno spettacolo che è anche un documento, una prima assoluta scritta dalla drammaturga e regista Flora Sarrubbo che ricostruisce, anche attraverso una rigorosa ricerca d'archivio, la storia del cosiddetto "armadio della vergogna" e le vicende del campo di concentramento di Bolzano e del processo Seifert. Un processo che non viene portato in scena, ma diventa ugualmente atto catartico che risolve giuridicamente il passato e diviene pretesto per riflettere su una necessaria scrittura comune del futuro. Una produzione bilingue in collaborazione con ControTempo Teatro
L'Armadio . Die Schande bringt ein Kaleidoskop von Personen und Ereignissen auf die Bühne, die mit dem Durchgangslager der Reschenstraße in Bozen in Zusammenhang stehen. Reale Personen und fiktive Symbolfiguren bewegen sich zwischen historischen Fakten und deren nachträglicher Aufarbeitung, streifen große Geschichte und persönliche Schicksale, zwischen Verschweigen der Erinnerung und Rekonstruktion der Vergangenheit. Die Erzählebenen laufen alle auf das Jahr 2000 zu, auf den Prozess gegen Mischa Seifert, den so genannten "Henker von Bozen".
Ein Theaterstück, das auch ein Dokument ist, eine von der Dramaturgin und Regisseurin Flora Sarrubbo verfasste Uraufführung, die die Geschichte des so genannten "Schrankes der Schande" und die Wechselfälle des Bozner Lagers und des Seifert-Prozesses durch rigorose Archivrecherchen rekonstruiert. Ein Prozess, der nicht gezeigt wird, aber dennoch zu einem kathartischen Akt wird, der die Vergangenheit juristisch aufarbeitet und zum Vorwand wird, um über eine notwendige gemeinsame Zukunftsgestaltung nachzudenken. Eine zweisprachige Produktion in Zusammenarbeit mit ControTempo Teatro
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